“Proloquio”: padre buono del figlio cattivo “Sproloquio”
Proloquio è una parola italiana che si conosce molto poco. Se qualcuno la pronunciasse nella vita di tutti i giorni, facilmente penseremmo che si sia trattato di un errore. Invece no!
Il significato di “proloquio” è “massima, sentenza” ed è una parola derivante dal latino “proloqui” che significa “esporre”.
Il proloquio è un assioma che per sua natura rappresenta qualcosa di vero e fondato, una massima che non richiede alcuna dimostrazione ulteriore. È una verità assoluta che basta a sé stessa.
Questo padre buono sarà stato capace di generare un figlio altrettanto giusto?
Figlio di questa parola quasi sconosciuta e poco utilizzata è “sproloquio”: sostantivo largamente usato, il cui significato è ben conosciuto.
Quante volte ci capita di ascoltare discorsi lunghi e inconcludenti che meritano di essere definiti sproloqui? Molte volte, purtroppo.
Come succede in tutte le famiglie, per conoscere la nuova generazione occorre interrogarsi sulle sue radici.
“Sproloquio” ha ereditato la natura del padre “Proloquio”: si tratta sempre di un’esposizione oratoria che ha perso quel senso di verità assoluta ed ha acquisito una accezione negativa.
Si tratta di un figlio che ha voluto strafare, aggiungendo una “s”, così da perdere quel senso di verità per acquisirne uno, opposto, di comica esasperazione.
Approfondimenti: Treccani
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